lunedì, aprile 18, 2005

The Coldfire Trilogy - C. S. Friedman

AutoreCelia S. Friedman
TitoloBlack sun rising - When true night falls - Crown of shadows
Titolo italianoLa saga del sole nero
Anno1997
GiudizioBuono: originale, personaggi ben caratterizzati, finale per nulla scontato

Il primo libro è stato pubblicato nel 1991, ed i successivi due volumi pubblicati nel 1993 e nel 1995. La prima sensazione però, leggendo la raccolta dei tre volumi edita da Nord, è che siano così ben amalgamati e cronologiacamente ben strutturati, da sembrare uno solo, senza nessuna discontinuità.

Leggendo altri romanzi, (vedi quelli della Zimmer Bradley) a volte si è portati a pensare che in un romanzo fantasy, possano tranquillamente venir meno le unità aristoteliche di tempo, spazio ed azione. In questo, invece, le si ritrovano (quasi) tutte al loro posto e senza forzature nella trama. Parlare di un singolo romanzo alla volta credo sia dispersivo, soprattutto perchè i personaggi principali, parlo del "prete" Damien Vryce e del "profeta - cacciatore" Gerald Tarrant, vengono sviluppati nel primo libro ed arrivano sani e salvi, anche se spiritualmente mutati alla conclusione del terzo libro. Gli altri personaggi, chi più chi meno, fanno da comprimari, anche se nessuno di questi ultimi è li per caso, ognuno ha uno scopo ed una parte ben precisa negli eventi sviluppati nel primo romanzo ed in quelli a seguire. Nulla da eccepire neache sull'evoluzione dei pesonaggi minori che soprattutto nel "Patriaca" hanno a mio avviso la migliore realizzazione.

Non voglio dilungarmi troppo sulle singole vicende, indubbiamente ben strutturare e ben raccontate; volevo porre l'attenzione sul tema che ho trovato più piacevole e meglio sviluppato dell'intera saga. Il Sacrificio. Su un pianeta dove la propria volontà e le proprie paure posso letteralmente plasmare il mondo fisico, il sacrificio diventa il marchio che si puo' imprimere a cio che ci circonda. Mi rendo conto che non è certo un tema nuovo, ma non ho ancora trovato un altro autore/autrice che ne abbia delineato così bene il potere e le implicazioni (forse solo Gayman ne ha dato un'idea simile).

Ottima idea anche quella di tracciare delle linee sommarie di entità superiori, sia benevola che malevola, come concentrati non stabili delle credenze e del volere (inconscio) degli essere umani. Credenze e convinzioni tanto consolidate (a volte letteralmente canalizzate) da dare effettivemente concretezza ad un potere senza pari. Permettetemi un ultimo accenno poi sugli Iezu, i demoni in grado di creare illusioni tanto veritiere da poter essere venerati proprio come dei, ma vincolati agli esseri umani per poter sopravvivere; direi un connubio di spiritualismo e materialismo estremamente ben dosati, il tutto poi migliorato da un ottimo finale, definito solo nelle ultime pagine.

Un libro certamente da leggere.

P.D.G.

venerdì, aprile 15, 2005

Darkover - Marion Zimmer Bradley

AuthorMarion Zimmer Bradley
TitoloDarkover Landfall
Titolo ItalianoNaufragio sulla terra di Landover
Anno1972
GiudizioInsipido. Introduttorio. Trama non auto-sufficiente.

AuthorMarion Zimmer Bradley
TitoloThe Spell Sword
Titolo ItalianoLa Spada Incantata
Anno1974
GiudizioNoioso. Trama con buchi grossi come una galleria ferroviaria e colpi di scena prevedibili come il tre dopo il quattro.
Una recensione doppia. L'edizione (Editrice Nord) che ho comprato conteneva entrambi i romanzi in un solo volume sotto il titolo collettivo di "Darkover".

Si tratta dei primi due romanzi della fortunata e vendutissima(?) serie di Darkover. Il ciclo di Darkover, se la memoria non mi inganna, è una di quelle serie ponderose da n+3 volumi. In breve si tratta di una serie di fantascienza in ambientazione Fantasy/Telepatica, la storia della colonia terrestre sul pianeta Darkover rimasta isolata 2000 anni e sopravvissuta grazie alle "pietre matrici", naturali pontenziatori delle capacità telepatiche umane (sich).

Francamente i due romanzi non mi sono piaciuti granchè, in particolare il secondo era proprio insapore. Mi è sembrato che servissero solo ad introdurre il ciclo e l'ambientazione. Questo è comprensibile ma non accettabile se va a discapito della trama come accade in questo caso. Francamente mi sono sentito preso in giro quando, nel secondo romanzo, l'unica giustificazione al rapimento della protagonista (motore di tutta la vicenda) e' stato "non sono umani, sono alieni, non possiamo comprendere le loro motivazioni". Questa "giustificazione" viene ripetuta tre (3) volte nel romanzo. Ho avuto la sensazione che l'autrice cercasse di convincere anche se stessa della validità della cosa.

Non parliamo poi dei "cattivi" del secondo romanzo che sono solo la scusa della storia poichè appaiono dal nulla, non dicono nulla e si fanno ammazzare con sorprendente facilità. Almeno nel primo romanzo, il "cattivo" è l'inconscio di uno dei personaggi, una mossa relativamente originale. Caratterizzazione psicologica dei personaggi? Melassa e cuoricini.

Non so se il resto del ciclo spieghi qualcosa di quello che rimane in sospeso ma se la qualità è questa non capisco il perchè del successo del ciclo. Qualcuno ha letto il resto del ciclo e me lo puo' spiegare?

Medaglia Svergolamento: Un particolare ringraziamento a Nicoletta Vallorani per una bellisima chicca di idiozia traduttiva. Nel primo capitolo del secondo romanzo, l'aereo del protagonista è appena precipitato. Ricopio testualmente: Nelle riserve d'emergenza c'era una piccola torcia che funzionava a batteria, ed alla sua debole luminosità, trovò cibo concentrato, una sottile coperta del tipo "spaziale", che avrebbe isolato il calore del corpo all'interno del riparo, e tavolette di carburante. Tavolette di carburante? Perchè qualcuno dovrebbe mettere delle tavolette di carburante assieme nelle razioni d'emergenza? A meno che non fossero delle "energy bar".

LLP, Andrea

I am of Irelaunde - Juiliene Osborne McKnight

Author Juiliene Osborne McKnight
TitoloI am of Irelaunde
Titolo ItalianoIl Cavaliere Irlandese
Anno2000
GiudizioCarino, ben articolato, un pò pretenzioso, decisamente evangelico.
Il libro narra in maniera molto romanzata la missione evangelica di San Patrizio in Irlanda, mescolandola abilmente ai racconti del ciclo dei Feniani.
Molto ben studiata l'idea di far incontrare Ossian (il bardo dei Feniani, ultimo dei cavalieri d'Irlanda estinti due secoli prima degli eventi del libro) con il santo iracondo e pieno d'odio per gli irlandesi. Il santo imparerà molto sui druidi e sugli irlandesi dal bardo.

Ho apprezzato molto il modo in cui è scritto il libro, la caratterizzazione dei personaggi è buona. Solo in alcuni punti la trama si fà esile perchè l'autrice deve presentare le vicende biografiche del santo in modo che si evolvano in parallelo con quelle della vita di Fionn, capo dei feniani.

Adatto soprattutto a chi non avesse mai letto nulla sui Feniani, come aperitivo per letture più solide sull'argomento (ad esempio qualcosa di Morgan Llywelyn).

LLP, Andrea

giovedì, aprile 14, 2005

Primi vagiti

Buona sera a tutti, derogo per una prima (ed ultima) volta dalla filosofia dei blog con un post a là forum. Per tutti quanti quelli che in futuro verranno a visitarci (e spero saranno in molti), vorrei aggiungere alle preziose parole di introduzione al blog scritte da Andrea una mia ulteriore considerazione. Tanti sono stati i libri di cui nemmeno conoscevo l'esistenza che mi sono stati consigliati dai miei amici, e spesso si sono rivelati illuminanti ed appassionanti, istruttivi e divertenti (anche se non sempre :-) ). Ma altrettanto importante della lettura è stata per me la possibilità di confrontarmi con loro (i miei amici e quanti altri) discutere, riflettere, litigare e crescere, proprio prendendo spunto da quei libri. Dunque, lunga vita ai libri! ma anche lunga vita al nostro stimolo di conoscere, sperimentare, speculare!

Un insaziabile (in molti sensi) Umberto

La VERA Villa dei Papiri

Mi pare strano cominciare un blog di commenti sui libri con un post che non è un commento ad un libro ma non posso non spiegare perchè abbiamo scelto questo nome per il blog.

La Villa dei Papiri (quella vera) era una ricchissima villa privata che apparteneva a Lucius Calpurnius Piso Caesoninus. Si trovava ad Ercolano e fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dc. Gli archeologi moderni hanno trovato nei resti della villa oltre 1800 papiri ed un impressionante galleria di sculture in marmo. La villa è quindi una delle più antiche collezioni private di libri di cui abbiamo notizia certa.

Inutile dire che un tale collezionista di libri del calibro di Lucio Calpurno non puo' che essere un modello da imitare per gli autori di questo blog.

Per ulteriori approfondimenti non posso che consigliarvi di andare a vedere cosa ha da dire la wikipedia in proposito clickando qui

Questa invece è un immagine del 1997 degli scavi alla villa [scavi]