mercoledì, maggio 24, 2006

[curiosità] Suggerimenti naive

Cito testualmente dal sito di "La Feltrinelli":
Suggerimenti

Se vi interessa "Buona Apocalisse a tutti!" di
Terry Pratchett, Neil Gaiman, allora non potete perdervi:

* Il libro ritrovato di Bach Richard - Rizzoli
Non riesco a capire se sia peggio la traduzione in italiano del titolo del libro ("Good Omens" in originale) od il suggerimento ad organo riproduttivo di quadrupede domestico.

LLP, Andrea

giovedì, maggio 18, 2006

The Time Traveller's Wife - Audrey Niffenegger

AutoreAudrey Niffenegger
TitoloThe Time Traveller's Wife
Titolo ItalianoLa moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
Anno2003
GiudizioMolto carino

Il mio rapporto con questo libro è stato contrastato fin dal momento in cui l'ho visto per la prima volta in libreria. Sono stato immediatamente attirato dal bellissimo titolo (per fortuna tradotto letteralmente) ma altrettanto immediatamente sono stato disgustato dalla quarta di copertina. Questo è stato uno dei casi in cui mi sono domandato se le persone che scrivono le "quarte" le assumano deficienti apposta. Cito testualmente:
Non lasciatevi ingannare. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo è tutto tranne che un romanzo di fantascienza, o una bizzarria letteraria in cui si fatica a entrare.
Per convincermi a leggerlo ci sono voluti: parecchi mesi, alcune amiche che me ne hanno parlato bene e, last but not least, una fidanzata disposta a regalarmelo.

Sfondo del romanzo è la vicenda di uomo costretto a viaggiare nel tempo senza possibilità di controllare i suoi spostamenti (quantum leap insegna), lanciato nel tempo senza una destinazione, senza una risorsa, nudo come un verme e costretto ogni volta a caversela con la sua sola inventiva.

Contrariamente a quello che potreste immaginare, il romanzo non è incentrato sulle sue peripezie ma su suo rapporto con la moglie, la donna che ogni volta rimane "avanti" nel tempo ad attendere il suo ritorno sperando che non ritorni troppo danneggiato.

La più grande difficoltà che la Niffenegger affronta egregiamente in questo romanzo è quella di descrivere le intricate vicende temporali dei due protagonisti senza perdersi il lettore per strada. Vi assicuro che non deve essere stato facile ma in parte con il semplice espediente di cambiare di rado il punto di vista del narratore ed in parte con continui richiami a punti fermi temporali, l'autrice è riuscita a produrre un opera facilmente leggibile anche da chi non è abituato alle "pippe" spazio-temporali. Riuscendo ad introdurre gradualmente situazioni temporalmente sempre più intricate fino ad arrivare al divertentissimo giorno del matrimonio.

Quello che invece non mi è piaciuto è il senso di predeterminazione che incombe sui protagonisti. Durante i viaggi temporali, le cose vengono lasciate succedere perchè devono succedere, perchè sono "già" successe. Una visione fatalista che suppongo sia inevitabile in un viaggiatore del tempo ma altresi che non è giustificata adeguatamente nel romanzo. Avrei voluto assistere a qualche tentativo, ad un evento che giustificasse l'instaurarsi di questo fatalismo.

Concludo consigliando a tutti questo romanzo. A costo di dar ragione alla "quarta", se vi dovesse capitare una di quelle "fidanzate" che di fantascienza non vogliono proprio sentirne parlare, quest'opera potrebbe essere perfetta per scioglierla (anche se il mio consiglio principale rimane sempre quello scappare molto lontano da chi non apprezza la fantascienza).

LLP, Andrea

mercoledì, maggio 03, 2006

Orcs Trilogy (II e III) - Stan Nicholls

AutoreStan Nicholls
TitoloLegion of Thunder, Warriors of the Tempest
Titolo ItalianoLe leggioni del tuono, I guerrieri della tempesta
Anno1999, 2000
GiudizioInsipido, un occasione persa.

Scrivevo alla fine della recensione del primo volume della saga:
Non so cosa consigliarvi, dipende tutto dai successivi romanzi. Le premesse per un esplosione ci sono tutte. Questa storia o decollerà alla grande fra la fine del secondo romanzo e l'inizio del terzo o sarà una solenne fregatura. Vi farò sapere.

Purtroppo la saga non è proprio decollata. Non è neppure brutta, è ben articolata e scorrevole ma neppure di un centrimetro sopra la media.

In realtà credo di essere rimasto deluso perchè il fatto che i protagonisti di questa serie fossero degli orchi mi aveva fatto sperare in un punto di vista nuovo, in qualcosa di originale. Invece, alla fine, gli orchi si rivelano i solito eroi triti e triti. L'unica cosa che fanno di "orchesco" è dilaniarsi nel dubbio "combattiamo per tutte le razze oppresse o solo per noi stessi?".

Anche il finale mi ha deluso, il mistero delle visioni del capitano orco era proprio banale ed il mega-mago che spunta alla fine per dargli una mano con la classica agnizione era da manuale dello scrittore di fantasy dilettante.

LLP, Andrea