Autore | Audrey Niffenegger |
Titolo | The Time Traveller's Wife |
Titolo Italiano | La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo |
Anno | 2003 |
Giudizio | Molto carino |
Il mio rapporto con questo libro è stato contrastato fin dal momento in cui l'ho visto per la prima volta in libreria. Sono stato immediatamente attirato dal bellissimo titolo (per fortuna tradotto letteralmente) ma altrettanto immediatamente sono stato disgustato dalla quarta di copertina. Questo è stato uno dei casi in cui mi sono domandato se le persone che scrivono le "quarte" le assumano deficienti apposta. Cito testualmente:
Non lasciatevi ingannare. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo è tutto tranne che un romanzo di fantascienza, o una bizzarria letteraria in cui si fatica a entrare.Per convincermi a leggerlo ci sono voluti: parecchi mesi, alcune amiche che me ne hanno parlato bene e, last but not least, una fidanzata disposta a regalarmelo.
Sfondo del romanzo è la vicenda di uomo costretto a viaggiare nel tempo senza possibilità di controllare i suoi spostamenti (quantum leap insegna), lanciato nel tempo senza una destinazione, senza una risorsa, nudo come un verme e costretto ogni volta a caversela con la sua sola inventiva.
Contrariamente a quello che potreste immaginare, il romanzo non è incentrato sulle sue peripezie ma su suo rapporto con la moglie, la donna che ogni volta rimane "avanti" nel tempo ad attendere il suo ritorno sperando che non ritorni troppo danneggiato.
La più grande difficoltà che la Niffenegger affronta egregiamente in questo romanzo è quella di descrivere le intricate vicende temporali dei due protagonisti senza perdersi il lettore per strada. Vi assicuro che non deve essere stato facile ma in parte con il semplice espediente di cambiare di rado il punto di vista del narratore ed in parte con continui richiami a punti fermi temporali, l'autrice è riuscita a produrre un opera facilmente leggibile anche da chi non è abituato alle "pippe" spazio-temporali. Riuscendo ad introdurre gradualmente situazioni temporalmente sempre più intricate fino ad arrivare al divertentissimo giorno del matrimonio.
Quello che invece non mi è piaciuto è il senso di predeterminazione che incombe sui protagonisti. Durante i viaggi temporali, le cose vengono lasciate succedere perchè devono succedere, perchè sono "già" successe. Una visione fatalista che suppongo sia inevitabile in un viaggiatore del tempo ma altresi che non è giustificata adeguatamente nel romanzo. Avrei voluto assistere a qualche tentativo, ad un evento che giustificasse l'instaurarsi di questo fatalismo.
Concludo consigliando a tutti questo romanzo. A costo di dar ragione alla "quarta", se vi dovesse capitare una di quelle "fidanzate" che di fantascienza non vogliono proprio sentirne parlare, quest'opera potrebbe essere perfetta per scioglierla (anche se il mio consiglio principale rimane sempre quello scappare molto lontano da chi non apprezza la fantascienza).
LLP, Andrea
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