Autore | Tibor Fischer |
Titolo | Under the frog |
Titolo Italiano | Sotto il culo della rana (in fondo a una miniera di carbone) |
Anno | 1992 |
Giudizio | Ironico, incalzante |
E' il romanzo che ha decretato il successo di Tibor Fischer. L'ho scoperto dopo aver letto "La gang del pensiero" sempre di Fischer, scoperto a sua volta per caso (appena ho un attimo ve ne devo parlare).
Ambientato in Ungheria tra la fine della seconda guerra e la rivoluzione del 1956, il romanzo (immagino che si possa definire romanzo storico) racconta l'arte del totale far niente di un gruppo di ragazzi ungheresi. Le condizioni ambientali non sono le più favorevoli per questo tipo di inattività. Si tenga presente che alla fine della seconda guerra mondiale non furono molti i paesi che ebbero la fortuna dell'Ungheria, ovvero quella di passare dall'oppressione del totalitarismo nazista tedesco a quella del totalitarismo socialista sovietico. [Essere "sotto il culo della rana in una miniera di carbone" è il modo di dire ungherese per indicare di trovarsi non proprio nel posto più simpatico del mondo.]
Tra un sequestro dell'AVO (polizia segreta del governo), un finto-lavoro-copertura ed una goliardata, Gyuri - «alieno di classe», alla ricerca del proprio io, di una via di fuga da Budapest ma soprattutto «di una scopata» (è una citazione :) ) - e Patakki - mentore del primo, anarchico menefreghista - ci presentano la realtà in cui vivono e pregi (pare pochi) e difetti di un popolo (ad un certo punto Fisher parla del suicidio per impiccagione come "sport nazionale").
Un modo come un altro per affrontare il regime ... come fare altrimenti? Con una rivoluzione?
Ancora una conferma del fatto che per parlare di certi argomenti la via migliore è l'ironia amara.
Nessun commento:
Posta un commento