Autore | Edgar Hilsenreth |
Titolo | Der Nazi & der Friseur |
Titolo Italiano | Il nazista & il barbiere |
Anno | 1977 |
Giudizio | Piacevole sorpresa, per me che non conoscevo l'autore. Uno humor nero tutto particolare e narrazione originale. |
Con humor nero e brutale in un susseguirsi di situazioni grottesche (c'è da chiedersi se non sia forse il modo migliore) Hilsenreth gioca violentemente con i pregiudizi sulla presunta razza ebraica (Max Shultz è si ariano al 100% - seppur figlio di una prostituta - ma ha tutti i tratti somatici delle caricature degli ebrei, naso a becco, occhi da rospo, capelli scuri) e con l'apologia del nazismo ("erano loro a dare gli ordini").
In più scrive con la ferocia di chi certe atrocità le ha subite.
E così, lo sterminatore ariano Max Shultz diventa il barbiere ebreo Itzig Finkelstein, dribblando processi e forca.Max, figlio di puttana (tecnicamente intendo), vittima delle violenze del patrigno, frustrato, col cervello bacato, dopo aver trascorso un' infanzia durante la quale è quasi adottato dalla famiglia del suo amico Itzig - ebreo biondo con gli occhi azzurri da cui impara l'jiddish, le preghiere, i canti e le ricorrenze religiose - si fa affascinare dalle tesi di Hitler e diventa un militante delle SS.
Di ritorno dal campo di concentramento dove ha fatto una brillante carriera da sterminatore, con un sacco di denti d'oro da rivendere, sopravvissuto ad un inverno polacco ed alle ricerche dei russi, una volta a Berlino a Max basta una cironcisione ed un taguaggio per assumere l'identità di Itzig (lui pur somigliando ad un tedesco non ce l'ha fatta) e mettersi alle spalle migliaia di omicidi. O almeno così crede. In fondo è sempre stato un idealista, e ora che gli ebrei hanno vinto la guerra...
Max (ora Itzig) cerca di truffare anche la propria coscienza, dicendosi disposto a subire una punizione per poter definitivamente tagliare quel passato ed essere redento. Ma qual è l'adeguata punizione per crimini di tale atrocità?
All'inizio ci si chiede a che livello di surrealità arriverà il racconto. Alla fine ci si ricorda che quel livello è stato di gran lunga superato dalle follie di guerra (sia combattuta nei panni di sterminatore tedesco che di partigiano ebreo).
2 commenti:
Sembra interessante. L'idea è semplice e si presta bene agli equivoci.
uh, non sai quanto si presta bene :-)
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